Pantocratore - IMMAGINI dell'INVISIBILE - Un itinerario ed un iNcontro nella Bellezza originaria

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Pantocratore

Icona e Parola
Pantocratore
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(Clicca sull'immagine per ingrandirla)
Il Cristo Pantocrator - Il Savatore - Scuola Serba - XIII secolo, cm 120 x 90 - Monastero di Chilandari, Monte Athos

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I brani biblici:

Gv. 4, 42
«Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Lc. 2, 11
«Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore».

Atti 5, 31
«Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati».

1Gv. 4, 14
«E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo».
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Breve lettura dell'icona

(dal libro di Angelo Vaccarella: Icone e Feste del Cilco Liturgico)

La parola Pantocràtor letteralmente significa: "Colui che contiene tutte le cose" o anche "Dominatore su tutto". L'immagine, rappresentata a mezzo busto, vuole riproporre in qualche modo l'umile storia dell'uomo di Nazareth e la sua regalità. Soprattutto questo indissolubile mistero di Dio che si fa uomo lo si può leggere nelle dita della mano destra che benedice. Infatti la posizione delle dita ha un doppio significato: le tre dita unite simboleggiano la Santissima Trinità, mentre le altre due stanno ad indicare le due nature di Cristo, perché formano il monogramma greco di Cristo (Jesous Christos). Anche lo sguardo apparentemente severo del Volto mette in risalto che il Verbo incarnato è l'immagine del Padre. Il Libro della Vita tenuto dalla mano sinistra del Pantocràtor, in opposizione al rotolo sigillato, sta ad affermare che la Rivelazione di Dio Padre è avvenuta in Cristo suo Figlio. La tunica rossa indica la sua regalità (divinità), mentre il mantello blu la sua umanità. Il volto dipinto frontalmente come tutti i volti delle icone, che non sono mai raffigurati di profilo, sta a significare che la Parola di Dio (che è Cristo stesso) deve essere accolta "faccia a faccia con tutti i nostri sensi: gli orecchi, sempre visibili, ascoltano la Parola di Dio; il naso ne sente il profumo;la bocca parla lodandola, le mani indicano anche la bellezza, bontà e verità e gli occhi contemplano il suo mistero" (Guillem Ramos Poquì, Come si dipinge un'icona - Ed. Piemme 1991). L'oro nelle icone rappresenta la luce pura, il paradiso e separa il mondo sacro (l'icona è luogo della santità di Dio) dal mondo profano.
Prima di iniziare a "scrivere" l'icona del Cristo Pantocràtor è bene pregare ed invocare l'aiuto di Dio che perdoni i nostri peccati e ci doni lo Spirito Santo. Nelle pagine che seguiranno troverete alcune preghiere o brani tratti da antiche preghiere che recitavano gli iconografi prima di mettersi al lavoro.

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